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STILLS OF PEACE

AND EVERYDAY LIFE  Ed.IV

Italia e Cina:
una ricerca del senso del contemporaneo

16 lugLIO – 3 settembre, 2017 / ATRI

       

Stills of Peace and Everyday Life – Edizione IV

Dopo il Pakistan, la Spagna e la Francia, quest’anno si propone un confronto con la Cina, con un focus su alcuni aspetti umanistici essenziali di un dialogo che per molti versi è forse impossibile da realizzare con completezza.

Oggi in Europa è grande l’interesse verso questo immenso paese e la sua millenaria cultura, e molteplici sono le istituzioni e le iniziative e autorevoli che propongono una reciproca conoscenza: la nostra manifestazione si inserisce tra le altre, con le sue specificità e le sue peculiarità fornendo il proprio contributo a questo fondamentale incontro.

Stills of Peace ripropone anche quest’anno l’opportunità di “guardare pensando” cercando di coniugare la piacere di godere della bellezza dei luoghi e delle mostre, con l’opportunità di conoscere e riflettere su qualcosa di nuovo e diverso: perché in fondo è proprio da queste esperienze che possiamo re – imparare la consapevolezza di essere anche noi, Persone.

MOSTRE:

Scuderie di Palazzo Acquaviva – Atri

Starting from ThisHumanity – Matteo Basilé

A cura di Antonio Zimarino

I lavori in mostra appartengono ad una ricerca iniziata dall’artista tra il 2010 e il 2011, e di volta in volta ripresa, e ha come titolo “Starting from ThisHumanity”. Si tratta di una serie di fotografie di grande formato, che ritrae personaggi di diverse culture e nazionalità, accomunati da una condizione di evidente lacerazione o sofferenza, di tipo interiore o esteriore. Non è una ricerca documentaria ma piuttosto una meditazione, uno scavo psicologico dentro le pieghe dell’animo umano. 

Sono ritratti archetipi trattati con una luce attentamente costruita, di tipo caravaggesco, che evidenzia volti, gesti, abiti e particolari. Ogni ritratto viene trasformato in una ipotetica narrazione delle cause, delle origini e delle implicazioni della sofferenza che porta con sé. Non sono atti di denuncia specifici, ma sguardi profondi e interiorizzati sulla comune condizione umana, un modo di mettersi di fronte a qualsiasi forma di dolore, per comprendere sia la nostra interiorità che quella dei nostri simili.

Scuderie di Palazzo Acquaviva – Atri

Impromptu – Yahon Chang

A cura di Paolo De Grandis, Maria Rus Bojan, Francise Chang

Per questa mostra site specific l’artista taiwanese Yahon Chang presenta una serie di nuove opere, che rivela un approccio filosofico al linguaggio e alla musica, strettamente collegato alla sua pratica performativa di pittura a inchiostro.

In dialogo con l’architettura dello spazio espositivo, la presentazione di Yahon Chang è concepita come un assemblaggio visuale strutturato in tre parti, inclusa un’area monumentale, con un’installazione di disegni a inchiostro su tela, un’esposizione di disegni, dipinti di bianco in nero e sculture.

I potenti colpi di pennello di Chang esprimono i ritmi e le strutture essenziali che vanno al di là dei loro significati apparenti; come nella musica, c’è un contrappeso di ordine e dinamismo. In alcune opere sembra che il pennello diventi un’estensione del braccio dell’artista e di tutto il suo corpo. A dispetto della loro semplicità formale, i lavori rappresentano il risultato di un movimento di coreografia che esprime un’immensa vitalità personale.

Museo Capitolare – Atri

La Cultura Dongba – Dalla scrittura pittografica dei Naxi all’arte contemporanea di Zhang Chun He

A cura di Filippo Lanci, Astrid Narguet e Lucilla Stefoni

La mostra abbraccia con un’ampia panoramica le molteplici dimensioni di una civiltà unica e affascinante che rischia di scomparire. Nella prima parte viene presentata la scrittura Dongba dei Naxi, i circa 250.000 abitanti che vivono nella parte nord della provincia dello Yunnan, a sud ovest della Cina e ai piedi del Tibet, attraverso una collezione di pagine di papiro manoscritte.
La scrittura Dongba, che al primo sguardo ricorda i geroglifici egizi dallo stile puro e pittorico, è l’ultima scrittura pittografica ancora usata nel mondo e minacciata di estinzione. I Dongba (preti sciamanisti) sono gli unici in grado di comprenderla e scriverla, e purtroppo sono sempre di meno.

La seconda parte della mostra propone una visione completa dell’arte sacra Dongba, attraverso la collezione di tankha, pagine di papiro manoscritte divinatorie e i wooden slab paintings. La religione Dongba, sciamanista e politeista, si basa sul culto degli antenati e della natura, e su credenze primitive mescolate all’influenza buddista. Secondo la leggenda, la religione è stata fondata dai Dongbashilo, cacciatore di demoni. L’ultima parte della mostra è dedicata all’arte contemporanea, con le opere di Zhang Chun He, uno dei maggiori artisti Naxi, pioniere della pittura di stile Dongba.

CINEMA:

Chiostro della Cattedrale – Atri

Cine ChINA – rassegna di cinema Cinese

Proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano
A cura di Pino Bruni

AL DI LA’ DELLE MONTAGNE (2015) – di Jia Zhang-Ke
Storia sentimentale che si dipana nei decenni durante la piena e radicale trasformazione economica cinese, il film di Jia Zhang-Ke è un potente affresco sull’incomunicabilità tra generazioni da parte di una Cina schiacciata tra mantenimento della tradizione e miraggio del modello occidentale.

NON UNO DI MENO (1999) – di Zhang Yimou
Film di genuino impianto sociale, vincitore del Leone d’Oro a Venezia, mostra una caparbia ragazzina che si pone contro la burocrazia statalista cinese fino a spuntarla, a dimostrazione di tutta la forza di volontà delle nuove generazioni della Cina del dopo Mao alla strenua ricerca di nuovi valori.

LE BICICLETTE DI PECHINO (2001) – di Wang Xiaoshuai
Gran premio della giuria a Berlino, diretto da Wang Xiaoshuai, regista della cosiddetta sesta generazione, mette in scena un sedicenne di Pechino che usa la sua bicicletta per lavorare come pony express, ma poi gliela rubano e scatta la ricerca, da parte del ragazzo, dell’unico mezzo di sostentamento che possiede.

THE ASSASSIN (2015) – di Hou Hsiao-Hsien
Nella Cina dell’VIII secolo si muove un’assassina incaricata di uccidere i funzionari governativi macchiati di corruzione ma durante una delle solite esecuzioni, viene assalita da un senso di misericordia che la porta a risparmiare la vittima designata. Viene così punita dal suo padrone, una suora che l’ha accudita fin da quando era piccola, che le affida un incarico molto più difficile del solito, ossia l’uccisione del cugino.

DICIASSETTE ANNI (1999) – di Zhang Yuan
La protagonista ha trascorso in carcere diciassette anni per avere ucciso involontariamente la sorellastra. Al suo ritorno a casa scopre che l’abitazione è stata demolita, che il gelo familiare è eloquente ma anche che la Cina ormai non è più la stessa. Il film mostra una società povera e travagliata tra fantasmi del passato e un presente incerto.

BEHEMOTH (2015) – di Zhao Liang
Il film è ambientato tra le montagne della Mongolia dove sorge una miniera di carbone gestita dai cinesi, una sorta di inferno in cui i malati ricoverati negli ospedali, quasi annientati dal lavoro, attendono la morte quasi come una liberazione. Un documentario che mostra l’altra faccia dello sviluppo economico cinese.

Tutte le Edizioni:

Stills of Peace
Edizione VIII
Italia e Corea del Sud

Stills of Peace
Edizione VII
Italia e Giappone

Stills of Peace
Edizione VI
Italia e Iran

Stills of Peace
Edizione V
Italia e Marocco

Stills of Peace
Edizione IV
Italia e Cina

Stills of Peace
Edizione III
Italia e Francia

Stills of Peace
Edizione II
Italia e Spagna

Stills of Peace
Edizione I
Italia e Pakistan